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27 luglio | h 20.00 | Piazza delle Aquile
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Il mondo altrove
Una storia notturna
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produzione TIR Danza, stereopsis
co-produzione MARCHE TEATRO / Inteatro Festival, Oriente Occidente
coreografia e danza Nicola Galli
oggetti scenici Giulio Mazzacurati
maschere e costumi Nicola Galli
residenze artistiche DID Studio / Ariella Vidach, Centro di Residenza della Toscana (Armunia – CapoTrave / Kilowatt), Oriente Occidente Studio_Passo Nord
con il sostegno di Rete Almagià
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Il mondo altrove: una storia notturna è una creazione coreografica in forma di rituale danzato, che celebra secondo una logica scenica il moto di un mondo inesplorato.
Nel tracciare un percorso ideale tra Occidente e Oriente, il lavoro è liberamente ispirato ai rituali indigeni dell’America del Sud, ai simboli e alle tradizioni del teatro Nō giapponese, e all’ossessiva, per certi versi mistica ed eccentrica ricerca musicale del compositore Giacinto Scelsi intorno all’idea sferica del suono.
La creazione presenta una figura sciamanica finemente adornata per condurre una cerimonia magica e senza tempo. Il suo movimento e i lineamenti del suo volto – velato e riconfigurato secondo canoni estranei alla cultura occidentale – custodiscono e offrono al nostro sguardo il rituale di una possibile tradizione altra, agito all’interno di un confine circolare che delimita uno spazio ancora attribuibile al sacro e che raccoglie l’esito di una convivenza armonica tra habitat naturale e azione umana.
L’azione è pensata al crepuscolo, abbracciata dalle cromie lucenti dell’oro, del ciano e del porpora, per sciogliersi in un dialogo gestuale notturno, espressione di sostegno vicendevole, dono perpetuo, comunione universale e celeste.
Di fronte a questo linguaggio fisico siamo invitati a decifrare i “geroglifici” di questa figura ignota, selvatica e capovolta; siamo ospiti chiamati a un esercizio di superamento del confine di ciò che conosciamo, scoprendoci stranieri tra gli stranieri. Accogliere un mondo nuovo e aprirci a un sistema ignoto significa entrare in contatto, senza gerarchie precostituite, con la poesia di segni muti e opachi, sia che appartengano al mondo animale, al mondo vegetale o a una qualsiasi cultura alternativa. Accettando la messa in discussione di qualcosa di sé e ritrovando la propria umanità nel riflesso dell’incontro.
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Per informazioni e prenotazioni:
+39 349 838 8723 | incastrofestival@gmail.com
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