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Castroreale, uno dei più bei Borghi d’Italia
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Le sue origini, secondo un’antica leggenda, risalirebbero a parecchi secoli prima della nascita di Cristo, quando un re di nome Artenomo, venuto dal medio oriente, fondò su una delle colline vicine al sito attuale, una città, che, in onore della figlia, chiamò Artemisia. Successivamente Castoreo, sposo di Artemisia, costruì un nuovo insediamento, Krastos, che nel tempo cambiò il suo nome prima in Crastina, poi in Cristina, e durò fino ai primi decenni del secolo XIV. La città dovette svolgere un ruolo non secondario durante le vicende che seguirono la rivolta dei Vespri Siciliani. Lo dimostra il fatto che nel 1324 Federico II D’Aragona, per premiarne la fedeltà ordinò la ricostruzione del castello, creando una roccaforte in grado di controllare la zona ad occidente di Milazzo. Da questa data ha inizio la storia vera e propria della cittadina, che assume prima la denominazione di Castro, poi di Castroreale.
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Rimasta per sempre città demaniale e posta a capo di un vasto territorio, ottenne dai vari sovrani numerosi privilegi, che le consentirono di raggiungere e mantenere una discreta floridezza economica. A questa non fu estranea la presenza, fino alla fine del secolo XV, di una numerosa e attiva comunità ebraica, della cui sinagoga (o Moschita), ampliata nel 1487, rimane oggi l’arco che si vede alle spalle del Monte di Pietà. Fin oltre la metà del secolo XIX, prima come capo di comarca e poi come capoluogo di distretto, Castroreale fu sede di importanti uffici.
Col progressivo impoverimento demografico ed economico della zona montana e col processo di disgregazione dell’unità territoriale inizia la decadenza.
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Tra le strade e le viuzze di Castroreale, paese di impronta medievale, tra il mare e la montagna, ricco e variegato è il patrimonio artistico, di cui il borgo è depositario, fra i monumenti sopravvissuti agli eventi sismici: una delle sette meridiane a camera oscura costruite in Sicilia tra il 1801 e il 1896 si trova all’interno della Chiesa Madre, Museo civico e Pinacoteca con opere del Gagini e l’Epicarmo di Hidetoshi Nagasawa, dipinti dal 1330 al 1800, la Chiesa di S. Marina, struttura di elementi normanni e fortificazione aragonese misti ad un impianto cinquecentesco, chiese del XIV sec, palazzi del 500 e del 700. Basterà inoltrarsi tra i vicoli del paese, salire fino alla Torre di Federico II per godere di una vista 360°, scendere nell’antico quartiere del Mannese, per respirare arte.
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